Capita spesso che le coppie che arrivano al Centro di Psicologia Clinica portino il calo del desiderio sessuale come il problema all’origine del momento di crisi che si trovano ad affrontare. Ascoltando le loro storie poi si scopre che l’intiepidirsi della sfera sessuale non è tanto la causa scatenante della crisi, quanto il campanello di allarme che segnala uno squilibrio che ha origine in altri ambiti.
In questo caso la coppia viene supportata dai consulenti del Centro nell’affrontare questa situazione, non tanto come qualcosa di problematico per cui lamentarsi o sentirsi in colpa, ma come un’opportunità per capire cosa sta succedendo e per lavorare al fine di ristabilire un funzionamento soddisfacente per entrambi. Questo mette al riparo da un’involuzione della relazione verso forme vuote e sterili, in cui alcuni bisogni vengono messi a tacere per salvaguardare il legame o da tensioni che diventano dirompenti e fanno saltare la relazione stessa.
Prima di capire meglio quali possono essere le cause alla base della diminuzione degli scambi sessuali è bene fare una premessa importante. Il passaggio dalla fase di innamoramento all’amore più maturo porta con sé la trasformazione nella pulsione erotica passionale, che si tramuta in un affetto e attrazione profonda e meno istintuale. Non si tratta di una precisazione da dare per scontata visto che una delle coppie che si era presentata al Centro è stata accompagnata proprio a comprendere questa fisiologica trasformazione, ristrutturando quello che veniva percepito come un problema di riduzione del desiderio come un passaggio evolutivo dello stare insieme.
In questo caso quindi non ci si è tanto focalizzati sull’ambito della sfera sessuale, ma si è lavorato sull’individuazione di modalità “altre” per esprimere e soddisfare il desiderio, sulla ridefinizione delle reciproche aspettative e sulla definizione di una progettualità comune che permettesse alla coppia di uscire da un’innaturale fase di stallo. Quando parliamo di calo del desiderio quindi non facciamo riferimento all’inevitabile trasformazione o a momenti di maggiore o minore intensità (la discontinuità rappresenta un andamento della curva del desiderio molto comune) quanto piuttosto alla totale assenza per periodi prolungati.
Preferiamo non indicare un arco temporale per quantificare un periodo prolungato poiché il termometro più efficace della gravità della situazione non è dato dal numero di giorni senza rapporti, quanto dal grado di insoddisfazione dei partner; è difatti importante sottolineare che ognuno di noi/ogni coppia ha una soggettiva percezione di quanto frequenti debbano essere i rapporti per dirsi soddisfatti.
Alla base di una diminuzione dell’attrazione sessuale e di una significativa riduzione degli incontri sessuali possono esserci diverse cause; per poter cogliere questo segnale come occasione di dialogo orientato alla ripresa di un funzionamento più soddisfacente è importante dedicare del tempo all’esplorazione con i due partners di questi possibili fattori scatenanti. A titolo esemplificativo citiamo i più frequenti:
- il rapporto che una persona ha in quel momento con sé stessa, in termini di aspettative idealizzate o di senso di inadeguatezza che possono determinare un’ansia da prestazione “bloccante”
- problematiche di natura organica (una malattia o l’assunzione di determinati farmaci che hanno un impatto su questa sfera)
- la qualità del rapporto tra i due partner: livello di complicità, rancori o incomprensioni
- uno stile di vita poco facilitante il rilassamento e tempi di qualità da dedicare all’altro
- preoccupazioni esterne
- concezione della sessualità non tanto come pulsione erotica ma come mera pornografia che consuma in breve tempo la sua carica attrattiva
La pluralità di questi elementi ci fa capire quanto sia semplicistica la lettura univoca che associa la riduzione dell’attrazione con una diminuzione dell’amore verso il partner.
Per ulteriori approfondimenti leggi anche: “Crisi nell’intimità e sessualità”.
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