Cosa succede in caso di crisi matrimoniale? All’interno della coppia è importante imparare a tollerare – e a gestire – la presenza di momenti conflittuali. Il grado di vicinanza e solidità di una coppia non è determinato dall’assenza di scontri o litigi ma dalla capacità di trovare modalità costruttive per esprimere il disaccordo e per accettare l’altro anche nei suoi elementi di divergenza.
Il conflitto può perfino rappresentare un importante momento di incontro se i motivi per cui si è in disaccordo vengono riconosciuti ed espressi in modo da permettere una reciproca conoscenza e la riorganizzazione verso modi di stare insieme che siano più “nutrienti” per entrambi.
Più una relazione è profonda ed intima più va a sollecitare sia le dimensioni di amore che di odio, proprio perché l’ambivalenza è insita in ogni rapporto sociale, solo che nelle fasi iniziali dell’innamoramento questo vissuto rimane latente, messo a tacere dall’adorazione idealizzata del proprio partner e da pulsioni verso una fusionalità totalizzante.
Superata questa fase l’amore si tramuta in una conoscenza più intima e spesso si iniziano a cogliere le dimensioni meno nobili dell’altro o gli aspetti su cui si diverge. Quando la coppia esce dalla fase di “luna di miele”, inizia quindi a confrontarsi con le fatiche dello stare insieme, rese ancor più sfidanti quando gli anni di rapporto diventano numerosi o se i partner affrontano insieme momenti critici (es. difficoltà lavorative, nascita di un figlio, inizio di una convivenza).
Inevitabilmente il conflitto diviene un’esperienza con cui imparare a fare i conti, e la coppia di trova a fare i conti con una più o meno grande crisi. La coppia è chiamata a trovare un giusto equilibrio tra modalità che portano a negare il conflitto e modalità che, al contrario, fanno della rabbia e dell’aggressività l’unico canale di comunicazione. Relazioni in cui il conflitto non viene mai espresso spesso celano difficoltà nel mostrarsi in modo autentico, rischiando di sopprimere qualunque ostilità. Questo può risultare nocivo nel momento in cui queste tensioni si accumulano fino a diventare distruttive per la coppia o per uno dei due che, celando tali elementi, arriva a perdere il contatto con i propri bisogni. In altre situazioni, invece, il malcontento serpeggia nei non-detti o viene espresso trasferendolo su altri temi o soggetti, percepiti come meno minaccianti. Capita quindi che si litighi per ore in merito a questioni futili, quando queste non sono altro che la maschera di problemi ben più profondi o – ancora più grave – i figli diventano il fulcro su cui convergono le ostilità o le rivendicazioni dei genitori. Al polo opposto troviamo coppie dove il conflitto è all’ordine del giorno, per cui qualunque elemento di divergenza viene scagliato contro l’altro con modi aggressivi, generalizzando così a tal punto il malcontento da perdere il contatto con la causa scatenante. Si assiste così ad una escalation di rancori o violenza che rende impossibile ogni forma di comunicazione e riconoscimento.
Questi spaccati ci fanno capire che ciò che fa la differenza tra una relazione di coppia efficace o disfunzionale è come questi momenti conflittuali vengono gestiti, non tanto la loro assenza. Al Centro di Psicologia Clinica di Milano le coppie vengono supportate nell’affrontare momenti di tensione e scontro in maniera costruttiva, funzionale cioè a perseguire uno stato di maggiore benessere, di ciascun partner e del sistema coppia.
Per approfondimenti leggi anche: psicoterapia di coppia
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