Nella nostra esperienza con le coppie al CentroPsicologiaClinica il conflitto nella separazione giudiziale è un aspetto molto frequente. In caso di separazione e divorzio si ritiene che gli ex coniugi dovrebbero essere in grado di raggiungere un adeguato livello di consapevolezza dei propri ruoli e di avviare una positiva riorganizzazione del sistema familiare, anche dopo la separazione. Purtroppo non sempre ciò accade. Molto spesso l’evento separazione-divorzio sembra essere sempre più frequentemente connotato da una elevata conflittualità, che spesso spinge gli ex coniugi ad intraprendere t dolorose, complicate ed infinite contese giudiziarie per l’affidamento dei figli, utilizzando il sistema giudiziario come un campo di battaglia dove esprimere il proprio dolore, la propria rabbia per la perdita della felicità coniugale e genitoriale, impedendo così il “fisiologico” superamento della sofferenza.
L’esperienza clinica presso il Centro di psicologia clinica di Saronno rileva che le coppie conflittuali possono spesso rimanere intrappolate in una rabbia profonda per molti anni se non per tutta la vita, attuando rivendicazioni infinite nel vano tentativo di vedersi riconosciuti i torti inflitti dall’altro.
In generale sembra che i coniugi che si separano in contesto giudiziario
- attribuiscono più spesso la separazione ai maltrattamenti e alla propria dipendenza dall’altro,
- descrivono il loro rapporto con i figli come più problematico,
- giudicano l’altro coniuge più negativamente,
- avvertono un maggiore senso di fallimento e sfiducia in sé.
Chi ricorre alla separazione giudiziale attribuisce all’altro tutta la responsabilità della rottura e il procedimento giudiziario stesso rinforza poi questo atteggiamento perché conduce alla ricerca di un colpevole.
Bohannan (1985) descrive il processo di separazione come la definizione di una serie di tappe successive che non possono essere superate se non si è conclusa positivamente quella precedente.
Le prime tre fasi della gestione del conflitto nella separazione giudiziale:
- Separazione emotiva dall’altro coniuge;
- separazione legale vera e propria;
- separazione economica dal partner;
- divorzio genitoriale : emerge il problema dei figli e la coppia deve definirsi come divisa con riferimento alla relazione coniugale ma ancora unita per quanto riguarda il ruolo genitoriale ed educativo. Il mancato superamento delle fasi precedenti rende molto problematico questo delicato momento, in quanto la questione dei figli si presta ad essere un motivo di conflitto. Nelle separazioni più conflittuali i figli sono spesso il pretesto per tenere legato a sé l’altro coniuge.
- separazione della comunità di appartenenza o la ridefinizione dei rapporti con essa;
- separazione psichica che consistente nell’accettazione del nuovo proprio stato sociale e della lontananza dell’ex-coniuge e nella autoconsapevolezza di essere una persona autonoma e completa anche senza l’altro.
Quando nella relazione di coppia vi è un conflitto, il minore si troverà esposto a una condizione di rischio in quanto egli verrà facilmente coinvolto in dinamiche relazionali altamente disfunzionali. Non è trascurabile infatti quanto, in queste situazioni di separazione il figlio, in particolare adolescente, rischi di svolgere l’inopportuno ruolo di “portavoce” o di “spia” di un genitore all’altro: sembra proprio questa posizione di stare fra i due genitori più che la separazione in sé ad influenzare negativamente il benessere psicologico dei figli. L’adattamento post-separazione dei figli dipende quindi molto dal modo in cui i genitori hanno vissuto la separazione e dal modo in cui gestiscono i rapporti fra loro in quanto genitori. La letteratura psicologica ha spesso designato i figli di genitori separati come “bambini a rischio” o come potenziali soggetti separati a loro volta.
Non necessariamente è traumatico vivere la separazione dei genitori ma le conseguenze della separazione sui figli sono determinate principalmente dalla modalità con cui i genitori vivono la crisi di coppia e la riversano sui figli.
Nell’ottica di sviluppare un’ azione preventiva del conflitto coniugale e di evitare all’intero nucleo familiare la spesso dolorosa battaglia giudiziaria per l’affidamento dei figli, e con lo scopo di dare ai figli l’opportunità di poter avere rapporti sufficientemente equilibrati e adeguati con entrambi i genitori, il Centro di psicologia clinica di Saronno promuove percorsi (terapia di coppia e medizione famigliare) che diano la possibilità di affrontare il conflitto in modo collaborativo ed efficace.
Centro di Psicologia Clinica di Saronno con i suoi professionisti (psicologi e psicoterapeuti) si offre come punto di riferimento per dare uno spazio di ascolto, condivisone e sostegno nel delicato momento della separazione accompagnando i coniugi alla rielaborazione emotiva della separazione e al confronto e alla gestione degli aspetti legati alla genitorialità.
Per fissare un primo appuntamento o anche solo ricevere informazioni è possibile telefonare o inviare una mail alla segreteria centrale, riferimento per le sedi di Saronno, Tradate e Milano:
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