Quando proponiamo la psicoterapia di gruppo ai nostri pazienti troviamo spesso una prima, immediata reazione di smarrimento e imbarazzo: “che cos’è e come funziona una psicoterapia di gruppo? Perché dovrei preferirla ad una psicoterapia individuale?”
Molte volte dietro a queste domande c’è la paura del confronto con gli altri, la paura di non essere adeguati o accettati, l’imbarazzo immaginato nel dover raccontare agli altri il proprio malessere, il disinteresse per le storie degli altri: tutte sensazioni, emozioni e pensieri molto connaturati alla natura umana ma che spesso sono proprio la fonte di alcune delle nostre difficoltà a costruire relazioni positive e significative con gli altri nella nostra vita quotidiana e, di conseguenza, una delle possibili fonti del nostro vissuto di solitudine e malessere.
Uno dei passaggi più interessanti che un paziente può compiere all’interno di una psicoterapia di gruppo è quello di rendersi conto che il suo problema è si unico, ma non così distante o differente da quanto sperimentano anche gli altri nella loro vita e nella loro esperienza: questo rende più facile uscire dal tabù della segretezza, dell’isolamento e poter trovare conforto nella condivisione della propria storia, dei propri vissuti e delle proprie emozioni e bisogni.
Proviamo ora a rispondere alla domanda “come funziona un gruppo di psicoterapia e come può essermi utile”. Secondo Yalom esistono dei fattori terapeutici universali connaturati alla psicoterapia di gruppo.
Psicoterapia di Gruppo:
- universalità: il paziente prova sollievo nel capire che tutti i suoi sintomi possono essere condivisi, capiti e accolti dagli altri;
- generazione di speranza: l’incoraggiamento tra i vari componenti del gruppo mobilita l’ottimismo tra i partecipanti e la sensazione di potercela fare; vedere che altri sono riusciti a stare meglio e a concludere con successo la terapia dà speranza anche a chi è ancora all’inizio del percorso;
- cambiamento del copione familiare: i pazienti nel gruppo possono rivedere e rielaborare la storia del proprio gruppo originario, la famiglia, e compiere riflessioni sul proprio “posto” e “ruolo” attraverso il costante confronto tra gruppo terapeutico e gruppo familiare;
- altruismo: tutte le azioni altruistiche che si verificano nel gruppo consentono un aumento dell’autostima;
- sviluppo di tecniche di socializzazione: il gruppo svolge una fondamentale funzione di specchio. I partecipanti attraverso feedback e risposte aiutano e sono aiutati nell’acquisizione di una più accurata percezione di sé. La nuova consapevolezza è alla base per un successivo cambiamento nelle modalità di interazione sociale;
- comportamento imitativo: ogni paziente ha la possibilità di osservare e prendere a modello gli aspetti positivi del comportamento degli altri partecipanti e del terapeuta;
- coesione di gruppo: i partecipanti sperimentano la sensazione che qualcosa di importante sta per avvenire all’interno di un contesto protetto e accogliente. La coesione di gruppo altro non è che la percezione dell’esistenza di un setting o un contenitore le cui “pareti” sono formate dai vari membri e dalla loro voglia di far parte del gruppo;
- fattori esistenziali: non costituiscono di per sé un fattore di cambiamento ma una consapevolezza necessaria affinché gli eventi avversi della vita possano essere vissuti con meno drammaticità. Essi comprendono la responsabilità, la solitudine, il senso dell’esistenza, la morte.
Il gruppo permette dunque, a poco a poco, di abbandonare vissuti di solitudine e di angoscia, consentendo a tutti i partecipanti di accedere ad un’area “conviviale”, in una dimensione ancora protetta e privilegiata, in cui è possibile sperimentare un modo nuovo di vivere i rapporti interpersonali; modo che diverrà poi esportabile nella vita quotidiana dei pazienti.
I pazienti si incontrano una volta alla settimana per un tempo di un’ora e trenta minuti, nel quale possono raccontare di sé e ascoltare il racconto degli altri. Il gruppo è in genere composto da 6-10 persone e si avvale della guida di due psicoterapeuti esperti in dinamiche di gruppo.
Per fissare un primo appuntamento o anche solo ricevere informazioni è possibile telefonare o inviare una mail alla segreteria centrale, riferimento per le sedi di Saronno, Tradate e Milano:
telefono: 345 1669550
indirizzo mail: info@centropsicologiaclinica.org