L’adolescenza può essere considerata una fase complessa della vita caratterizzata da profondi cambiamenti che si verificano sia a livello fisico che di pensiero, portando l’adolescente ad esplorare ambienti nuovi.
Il sistema esplorativo, che segue lo sviluppo e la maturazione del sistema nervoso centrale, consente all’adolescente di cominciare a pensare anche in termini astratti. Infatti giunti in questa fase si esplora, non solo l’ambiente fisico, ma soprattutto l’ambiente emotivo e delle relazioni. Dunque il sistema esplorativo si configura come un vero e proprio compito di sviluppo dell’adolescente, il quale prende le distanze dal genitore per esplorare l’ambiente. Anche la famiglia è inclusa in questi ambiti di esplorazione: l’adolescente infatti per iniziare a fare ipotesi su come sarà da grande partirà da quello che ha osservato e sperimentato all’interno della propria famiglia. Questa esplorazione pertanto avviene in termini critici anche perché il bisogno di attaccamento in questa fase viene trasferito ai coetanei: l’adolescente si riferisce al gruppo dei pari, dandogli un peso che ha caratteristiche di dipendenza (l’abbigliamento, i gusti…insomma, si fa quello che fa il gruppo).
È importante precisare inoltre che l’esplorazione dell’adolescente dipende dal tipo di esperienza di attaccamento avuta da bambino, dalla capacità dei genitori di costituirsi come base sicura nell’attualità (cioè tollerare il distacco e il cambiamento), dalle caratteristiche del contesto e un po’ anche dalla fortuna!
Come abbiamo visto dunque l’adolescenza è un periodo caratterizzato dalla perdita di una condizione precedente, l’infanzia. Per chi ha già vissuto un sentimento di perdita, come i figli adottivi, questo passaggio diventa ancora più difficile per una serie di fattori:
- In adolescenza chi è stato adottato deve fare i conti con quattro genitori (ricordo nella mente dei genitori biologici). È possibile che il conflitto fisiologico con i genitori adottivi porti ad una idealizzazione del genitore biologico;
- In adolescenza le sembianze fisiche di donna o uomo maturo possono rievocare la madre o il padre biologico;
- È possibile che il desiderio di conoscere o recuperare le proprie ascendenze diventi più forte o si esprima per la prima volta;
- L’emergere della sessualità matura può funzionare da riattivatore traumatico soprattutto per gli adolescenti che hanno avuto esperienze di compromissioni nella sfera dell’intimità;
- Chi è stato adottato è più probabile sia portatore di strategie comportamentali che fanno riferimento a stili di attaccamento insicuro o disorganizzato.
A fronte di tutte queste situazioni, i genitori adottivi possono trovarsi maggiormente in difficoltà rispetto ai genitori biologici sia che la crisi adolescenziale insorga a fronte di una situazione che è andata liscia fino a quel momento (situazione di iper-adattamento), sia che insorga come esacerbazione di un percorso da sempre difficile.
Centro di Psicologia Clinica con i suoi professionisti (psicologi e psicoterapeuti) si offre come punto di riferimento per dare uno spazio di ascolto, condivisone e sostegno nel delicato momento dell’adolescenza dei propri figli adottivi, accompagnando la famiglia, genitori e figli, in questo delicato momento di trasformazione.
Per fissare un primo appuntamento o anche solo ricevere informazioni è possibile telefonare o inviare una mail alla segreteria centrale, riferimento per le sedi di Saronno, Tradate e Milano:
telefono: 345 1669550
indirizzo mail: info@centropsicologiaclinica.org